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Giuseppe Frison nasce a Venezia il 29.02.1952. Autodidatta, attivo dal 1977, ha identificato e realizzato l’arte agli esordi con i maestri: Vivaldo Martini, Luciano Dall’Acqua, dal maestro vetraio Toso Plinio.   Nel 1982, ricevendo pareri favorevoli della critica, si è confrontato con il pubblico effettuando numerose mostre con opere di: quadri ad olio, sculture lignee, sculture di vetro, grafica e incisione, partecipando a importanti rassegne d'arte a Venezia, in Italia e all'estero. Frison ama la natura e si è avvicina da appassionato alla montagna anche alle Dolomiti. Ebbene la montagna, anche per chi ben la conosce come Frison, diventa una dimensione spirituale. Ecco che la sua pittura lagunare si esterna, interpretando la montagna, per lui che la vive dentro e non con effimere retoriche, con pennellate che affondano, riuscendo con la materia a dare quella giusta scabrosità della parete, materializzando i colori della roccia che egli scala. Dalle sue opere scaturire l’anima della montagna che egli scala, i colori del calcare rosso mattone, rosa, all’indico avvicinandolo alla tenue luce delle distese lagunari. Un sposalizio perfetto per un vero veneziano che ama la sua città ma nello stesso tempo tra i monti sa cogliere l’essenza della natura, e la luce, l’acqua, la roccia, la natura accompagnano il Frison, il quale sa scartare le nostalgie e punta dritto al midollo esaltando le bellezze della natura. 

Paolo Rizzi critico d’arte

Opere polimateriche, quadri, sculture, grafiche di Giuseppe Frison

Il vetro annulla i confini e allarga gli spazi.

Il vetro protegge ciò che viene da fuori.

Il vetro è fedele, onesto e trasparente.

Il vetro è fragilità apparente ma resistente più dell’acciaio.

Il vetro è in armonia con la natura.

Il vetro è eterno e inossidabile alle mode.

Il vetro è affidabile e ti protegge.

Il vetro ha tempra e carattere.

Il vetro prende la forma che vuoi tu e diventa architettura.

Il vetro è fatto della materia di cui sono fatti luce e spazio.

Ecco perché lo amo.